20-02-2015 - Salve a tutti; sempre più intenso si preannuncia il maltempo previsto nei prossimi giorni lungo la penisola italiana. L’evoluzione sarà contraddistinta da almeno due intensi peggioramenti, di cui il primo, ormai imminente, più duraturo, seguiti da una fase di instabilità con infiltrazioni piuttosto fresche dai quadranti orientali nel Mediterraneo. Il primo peggioramento, molto intenso quindi, è ormai alle porte; davvero splendida l’immagine del satellite al tramonto, con i due sistemi perturbati, quello relitto africano e la nuova intensa perturbazione atlantica, pronti a scontrarsi proprio nelle acque mediterranee, generando 24-36 h di tempo perturbato su quasi tutte le regioni italiane (fig.1).
fig.1
Modelli concordi nel definire la formaizone di un profondo minino al suolo tra Corsica e Sardegna, nel Tirreno occidentale, con genesi di intense correnti sciroccali lungo tutti i versanti occidentali e ionici della penisola, con piogge diffuse e temporali anche forti nel medio basso Tirreno (fig.2).
fig.2
Ed ecco le precipitazioni previste per la giornata di domani dal modello LAMMA; ben visibili i nuclei temporaleschi in risalita nel Tirreno, con “impatto” previsto nella notte tra sabato e domenica su tutte le regioni tirreniche e, in prospettiva, in quelle ioniche. Nel Piemonte meridionale, le temperature si manterranno piuttosto basse a tutte le quote durante il peggioramento e, pertanto, la neve potrebbe fare la sua comparsa e bassa quota, con nevicate al piano nel cuneese (fig.3)
fig.3
Come anticipato nell’editoriale di ieri, la dinamica descritta potrebbe assumere i caratteri di ciclicità, con impulsi intermittenti di natura nordatlantica in arrivo nel Mediterraneo nei giorni successivi. Ecco quindi martedì sera, dopo circa 36 h di pausa interciclonica, giungere una nuova perturbazione a carattere freddo nel Mediterraneo (fig.4).
fiig.4
In questo caso il peggioramento non sarebbe supportato dal contributo umido di una preesistente perturbazione africana e le precipitazioni sarebbero quindi meno diffuse, ma sarebbe più freddo, con un nocciolo gelido in quota (-30° C a 500 hPa) a supportare il vortice con il minimo al suolo previsto di 996 hPa mercoledì mattina (fig.5)
fig.5
Le nevicate in tale contesto si spingerebbero fino a quote collinari (500-600 m) nelle regioni centrali e nella Sardegna. Possibili brevi sorprese a quote più basse durante i rovesci più intensi.
A seguire confermata una fase di forte ricompattamento del Vortice Polare, ma decentrato, con spazio e incursione fredde da circolazione “secondaria” nel Mediterraneo (fig.6)
fig.6
Infine, come annunciato, per i primi di Marzo, da seguire un eventuale sbilanciamento della figura del Vortice Polare, sempre molto forte, ma con possibile importante circolazione fredda continentale generata da un nuovo slancio azzorriano verso nord, se ne era parlato nei precedenti editoriali, staremo attenti a tale evoluzione, che sembra farsi largo tra le emissioni. L’ostacolo principale in tal senso è sempre la forza, davvero impresisonante, del VPT, che non consente rilasci cospicui di nuclei gelidi a latitudini temperate (fig.6).
Intanto, attenzione al peggioramento del week-end, si preannuncia molto intenso, senza invocare catastrofi con nomi altisonanti, ma il connubio delle due perturbazioni visualizzate in fig.1 genererà fenomeni diffusi e localmente piuttosto forti.
Ciao ciao