06-02-2015 - Salve a tutti; ampio aggiornamento oggi, per riassumere una fase quanto mai dinamica per le sorti del tempo nelle nostre regioni. In nottata le intense precipitazioni presenti in pianura Padana, in particolare nel settore emiliano, spinte da forti correnti nordorientali al suolo lungo il margine settentrionale dell’Appennino, si sono trasformate in neve, generando la prevista e abbondante nevicata al nord. Gli accumuli sono diventati pluridecimetrici in alcune province emiliane, raggiungendo i 20-30 cm diffusamente………
In questi casi, la previsione, per quanto impossibile da definire con precisione nei tempi e nei modi, per la natura stessa della materia trattata, deve sempre tener conto delle figure bariche inquadrate e, in presenza di un vortice così profondo e stazionario nei mari occidentali italiani, la probabilità del verificarsi di un evento di maltempo diffuso e persistente in molte regioni era elevata.
Le precipitazioni continuano tuttora in molte zone d’Italia, sempre le stesse nel complesso; Emilia Romagna ancora flagellata dal maltempo, con neve nell’interno e allagamenti lungo le coste, mentre forte instabilità è presente nel medio e basso Tirreno, come da previsione (fig.1).
fig.1
Il dettaglio della penisola italiana evidenzia ancora meglio la presenza di intensi cluster nuvolosi che ruotano attorno al minimo, in fase di colmamento, nelle regioni centrali (fig.2).
fig.2
Nelle prossime 24 h la depressione con annesso minimo nelle regioni centrali si attenueranno ulteriormente, ma i fenomeni proseguiranno fino alla tarda serata al nord, con altre nevicate moderate in Emilia Romagna e forte instabilità in Adriatico e basso Tirreno (fig.3)
fig.3
Nella giornata di domani,sabato, i rovesci e le nevicate, questa volta a quote alto collinari, si trasferiranno nel medio Adriatico, mentre altri rovesci interesseranno il basso Tirreno, con nevicate sui rilievi, andando a chiudere una delle più intense ondate di maltempo della stagione in corso (fig.4).
fig.4
Nella giornata di domenica ulteriore miglioramento anche al sud e medio Adriatico, ma con fenomeni residui. Per tali regioni la pausa sarà breve però. Una nuova intensa saccatura artica, correlata alla discesa di un impulso perturbato dalle regioni artiche appunto, si dirigerà verso i Balcani, interessando comunque il medio Adriatico e il sud, ad eccezione delle isole (fig.5).
fig.5
La fig.5, riferita alla giornata di sabato, evidenzia come il promontorio interciclonico, per le regioni meridionali, sarà veramente breve, sotto la spinta della saccatura artica. Sulla sinistra è stata evidenziata la disposizione della cupola azzorriana, rappresentante lo slancio verso nord del blocco altopressorio. Quanto più e ovest si dirigerà tale slancio nei prossimi giorni, tanto più le regioni italiane saranno interessate da freddo e neve nel mese di Febbraio (fig.6).
fig.6
Al momento, l’influenza delle colate artiche appare marginale sull’Italia; il vortice compatto sembra essere troppo forte al polo per essere deformato dalla spinta azzorriana. L‘azione della colata artica appare comunque sufficiente a generare rovesci nevosi lungo le coste in Adriatico lunedì, grazie ai valori molto bassi delle temperature al suolo con il contributo continentale dell’almentazione fredda (fig.7).
fig.7
Tale tendenza verrà comunque definita nei prossimi giorni un lieve cedimento della struttura del vortice polare potrebbe generare una nuova rimonta azzorriana più a nord e più a ovest, con colata fredda maggiormente centrata nelle regioni italiane questa volta, come evidenziato nell‘editoriale di ieri dal modello europeo. Ai prossimi aggiornamenti quindi.
Ciao ciao