14-01-2015 - Salve a tutti; ottimi aggiornamenti quelli pomeridiani dei modelli, una lunga serie perturbata sembra dover interessare il Mediterraneo a partire da sabato prossimo. Delle linee generali se ne è parlato nell’editoriale della mattinata, questa sera cerchiamo di caratterizzare meglio la scansione dei peggioramenti e le conseguenze che potrebbero avere nelle nostre regioni, alla luce degli ultimi aggiornamenti appunto.
Si inizia quindi sabato, ecco le prime due perturbazioni inquadrate dai modelli; in questa fase le nevicate, anche di una certa intensità, interesseranno i riloievi alpini a quote medio alte (800-1000 m), mentre in Appennino le temperature saranno ancora troppo elevate, con nevicate sulle cime più alte (fig.1)
fig.1
Nella fig.1 sono evidenziate quindi le prime due perturbazioni in arrivo nelle nostre regioni; ma questo sarà solo l’inizio, almeno altri due intensi peggioramenti seguiranno quelli inquadrati in figura. Nella fig.2 viene infatti mostrato quello che dovrebbe essere il trend evolutivo dominante della prossima settimana; ovvero, canale perturbato dal nord atlantico, obbligato a dirigersi verso il Mediterraneo dalle due figure di blocco, azzorriana e scandinava (fig.2).
fig.2
Nella fig.2, sono presenti, come accennato, altre due perturbazioni (n.3 e n.4), pronte a giungere nel Mediterraneo trainate dal getto polare. La n.4, in fig.2 collegata a un profondo nocciolo gelido del Vortice Polare, potrebbe generare nei giorni 22-23 Gennaio in forte peggioramento delle condizioni del tempo su tutta la penisola, con nevicate a quote collinari al centronord, localmente anche in pianura al nord. Davvero significativa la carta di previsione del modello americano per la sera del giorno 22, minimo di 985 hPa al suolo collegato a un profondo vortice presente anche a 500 hPa (5500 m, fig.3).
fig.3
L’evoluzione descritta accomuna tutti i modelli, il nocciolo gelido (in quota, -35° C a 5500 m) è visto muoversi verso il Mediterraneo anche dall’ultimo aggiornamento del modello europeo, con importante split verso l’Europa centromeridionale il giorno 20 (fig.4).
fig.4
Ma davvero molto interessante è la prosecuzione della previsione del modello europeo. Nonostante l’alimentazione gelida sia non troppo massiccia, viene visualizzato un vero ponte di Woeikoff, ben strutturato, nel finale di previsione, con minimo al suolo presente sull’Italia alimentato da aria continentale molto fredda (fig.5).
fig.5
In tal senso i modelli continuano a migliorare, nella previsione serale del modello europeo non è ancora presente una colata gelida come a fine anno, ma la distribuzione nello scacchiere europeo si fa sempre più interessante, manca poco ormai, qualora si verificasse un maggior cedimento verso nord del Vortice Polare, per avere un ponte altopressorio di grande tenacia e potenza a nord delle Alpi.
Infine, un ultimo sguardo al pannello finale del modello americano (finalmente unificato con il parallelo); ottima attività delle onde planetarie, sebbene non sia presente lo slancio azzorriano, ma si rivede l’onda aleutinica in posizione centrata, dallo stretto di Bering (fig.7).
fig.7
Insomma la strada intravista dia modelli sembra essere quella giusta, da verificare la forza del VPT per la fine de mese, qualora cedesse sotto gli attacchi delle tre onde principali, avremmo una grande parte centrale dell’inverno.
Ciao ciao