03-01-2015 - Salve a tutti; primo aggiornamento mattutino, per evidenziare alcune interessanti novità nella cartografia odierna, con alcuni aspetti che verranno ripresi nel consueto appuntamento pomeridiano.
Diciamo subito che, sebbene in maniera ,marginale, gli appassionati del basso Adriatico verranno colpiti nuovamente da una bordata fredda, passeggera, ma che sarà in grado di generare rovesci nevosi sparsi a bassa quota tra Gargano, Murge e rilievi calabresi settentrionali (fig.1)
fig.1
Come si vede dalla fig.1, nevicate intorno 400-500 m di quota potranno interessare rilievi pugliesi, del materano e del cosentino la mattinata del 5, con qualche sorpresa nevosa a bassa quota.
A seguire, ormai sembra accertata una fase di ritorno alla zonalità nel comparto mediterraneo, ovvero di correnti tese occidentali a nord della Alpi, con perturbazioni veloci che transitano nel nord Europa e tempo stabile e soleggiato nei nostri mari, con anticiclone delle Azzorre dominante nel Mediterraneo occidentale (fig.2).
fig.2
Tale fase dovrebbe interessare sostanzialmente la seconda settimana del mese di Gennaio, dopo l’Epifania, ma già oggi si intravede la possibilità di un serio cambiamento nel lungo termine.
Il modello americano infatti, sia nella versione ufficiale, sia parallela, evidenzia la ripartenza di un nuova grande ondulazione in Atlantico, da parte dell’anticiclone delle Azzorre, spalleggiata dalla solita spinta aleutinica nel lato opposto dell’emisfero, fondamentale per le sorti globali del tempo (fig.3)
fig.3
Tale ondulazione comporterebbe l’innesco di una nuova fase perturbata e fredda nel Mediterraneo, anche piuttosto duratura e lenta nella sua evoluzione.
Ovviamente è un previsione lontanissima e verrà smentita, ma in questa sede, come sempre, le tendenze degne di nota vengono segnalate, in quanto la fig.3 evidenzia un trend che sembra essere dominante in questa stagione e che già ci ha regalato molte soddisfazioni a fine anno. Pertanto l’evoluzione mostrata dai modelli risulta credibile, la natura percorre sempre la strada più semplice, ne riparleremo in seguito, probabilmente con un nuovo aggiornamento pomeridiano.
In stratosfera intanto, sempre più intenso il warming nordatlantico, che però al momento non sembra indurre stravolgimenti barici nella struttura del VPT-VPS, per quanto un serio tentativo di bilobazione sembra essere portato avanti alla quota geopotenziale di 10 hPa (fig.4)
A prescindere dagli esiti, la cosa importante al momento è che comunque la stratosfera non sia in opposizione, il resto, ovvero una evoluzione a noi favorevole, lo può fare la troposfera ai piani inferiori, che sono quelli che ci interessano.
Ciao ciao