02-01-2015 - Salve a tutti e BUON ANNO a tutti i lettori del sito; dopo una giornata di pausa eccoci pronti a commentare, come sempre, il lungo termine dei modelli. La colata gelida continentale è ormai alle spalle, non senza aver lasciato numerosi strascichi gelidi, con neve al suolo in molte località interne del centrosud. Prima di passare alle nuove previsioni, si rammenta ancora una volta come tutte le fasi della colata gelida, a partire dal primo peggioramento dopo Santo Stefano, siano state previste e descritte nei minimi dettagli in questa sede.
Ma adesso è il momento di guardare al futuro, da punto di vista meteorologico, alla prima parte di gennaio in effetti.
Non sono molte in realtà le novità inquadrate dia modelli, per molti giorni dovrebbe prevalere un ritorno alla zonalità Atlantica, con molte giornate stabili e soleggiate nelle nostre regioni, sebbene con qualche eccezione.
Nell’immediato, per il periodo dell’Epifania, una nuova ondulazione abbastanza marcata del VPT genererà una nuova intensa colata fredda, ma questa volta a est dell’Italia, nei Balcani. Le regioni italiane verranno solo sfiorate dal freddo con un aumento della ventilazione e una diminuzione delle temperature lungo il versante adriatico (fig.1).
L’elevazione azzorriana, come si vede in fig.1, è in realtà piuttosto pronunciata, ma non siamo in fase e da noi il tempo resterà sempre piuttosto soleggiato e non molto freddo.
Tale aspetto si enfatizzerà nei giorni successivi, quando il Vortice Polare si decentrerà completamente dal lato Atlantico dell’emisfero con asse molto allungato instaurando, come conseguenza, un regime zonale in Europa, con perturbazioni Atlantiche che passano veloci a nord delle Alpi ed espansione azzorriana nel Mediterraneo, con clima mite e soleggiato e temperature globalmente sopramedia (fig.2).
fig.2
La tendenza descritta non sembra possa essere facilmente scalfita, sebbene un’ondulazione più marcata sia riportata nelle nuove emissioni per metà mese; ma si tratta di un trend poco affidabile, in quanto non viene evidenziata una vera crisi del Vortice Polare e le previsioni cambieranno (fig.3).
fig.3
Ma allora, prima parte di Gennaio compromessa?? ….Non proprio, in questa occasione risulta molto utile andare ad analizzare cosa proponga la cartografia relativa alle quote stratosferiche. Sono evidenti infatti, proprio in questi giorni, una serie di warming, anche piuttosto intensi. In particolare, a un primo, solito, warming in area siberiana sembra esserci, entro l’Epifania, un secondo potente warming nel nordatlantico secondo il modello americano (fig.3).
fig.3
Da solo ovviamente li warming non vuol dire nulla, ad esso è associato, in un primo momento, un tentativo di bilobazione del VPS (fig.5)
Secondo le ultime emissioni del modello americano, tale tentativo non sembra risultare decisivo, non perdurando alla quota descritta e non propagandosi particolarmente alle quote inferiori.
Nei prossimi giorni, andrà monitorato il comportamento della struttura del VPT-VPS a tutte le quote; infatti, qualora l’azione mostrata in fig.5, relativa alla quota geopotenziale di 10 hPa, sortisse gli effetti sperati e si trasmettesse ai piani inferiori troposferici, ci sarebbero le premesse per una interessante seconda parte di Gennaio, con un lungo periodo con il VPT instabile e relativa nascita di nuove ondulazioni di grande ampiezza (quella appena passata sulle nostre teste è comunque avvenuta senza contributo stratosferico).
Per adesso non vi è una particolare persistenza dell’azione mostrata nella cartografia disponibile, nei prossimi giorni aggiorneremo costantemente tale andamento, alla ricerca di novità in un inverno che si preannuncia ancora ricco di novità e dinamiche interessanti.
Ciao ciao